Per la prima volta nella storia argentina un figlio di italiani è diventato Presidente della Repubblica Argentina.
Per la prima volta nella storia argentina un figlio di italiani è diventato Presidente della Repubblica Argentina. Son passati quasi 2 anni dallo storico ballottaggio del novembre 2015 e Mauricio Macri, figlio di Franco Macri e nipote del ricordato ex Segretario del CGIE Tonino Macri, rafforza la leadership nel suo partito “Cambiemos” che, anche sotto la minaccia di una candidata sotto processo per corruzione, riesce ad alzare la testa e piazzarsi ad un livello di accettazione elevato.
Mauricio Macri è stato Presidente della principale squadra di calcio dell’Argentina, Boca Juniors, i cui tifosi son chiamati “xeneises” perché le origini son genovesi: una gestione brillante che ha portato la squadra a vincere tutto, anche la Copa Libertadores e la Coppa del Mondo. Poi è stata la volta della “Jefatura del Gobierno de Buenos Aires”. Anche qui, il cinquantottenne primo cittadino ha avuto una gestione ammirata persino da migliaia dei suoi oppositori.
Nelle recenti elezioni, anche se parrebbe assurdo che tanta gente possa votare una candidata perseguitata dalla giustizia, il suo partito “Cambiemos”, assieme al PASO, continua a crescere. Macri ha dovuto affrontare la sfida più difficile per un partito che vince dopo una catastrofe socio-economica. Passare da un’economia “quasi marxista” che paga i conti della gente per comprare voti ad un’economia reale, per qualsiasi politico, è un’avventura difficilissima e pericolosa. Sulla carta si scrive che sono aumentate le tariffe pubbliche, ma, in realtà, non sono aumentate, semplicemente sono state portate al costo reale: son pochi coloro che riconoscono che il precedente governo faceva ad una famiglia uno sconto del 95% nelle tariffe pubbliche! Adeguamento alla realtà non è aumento, ma, ovviamente, si vede come tale ed ancora ci sono milioni di argentini che vedono male questo costo di vita elevato e lo scarso potere di risparmio. Nelle ultime elezioni, anche se CFK ha avuto una grande massa di seguaci che vogliono tornare alla filosofia del “non lavoro” in base a regali dello Stato,
Mauricio Macri è riuscito ad avanzare e convincere la metà degli argentini a continuare sul cammino della gestione prammatica e logica. A differenza della precedente Presidente, Macri ha tessuto un ottimo sistema internazionale ed è riuscito persino a farsi fotografare a fianco di Angela Merckel nell’ultimo summit del G20. È serio protagonista su tutti i fori internazionali ed ha sempre avuto una leadership sostanziale nell’ambito del MERCOSUR, approfittando anche della debolezza istituzionale del Brasile con il suo “lavajato”.
Oggi Macri è considerato dal mondo un Presidente moderno, che sta facendo uno sforzo gigantesco per fare rientrare in gioco i conti pubblici che gli sono stati consegnati tutti distorti. È riuscito anche a riattivare il credito internazionale dopo il default dei Kirchner.
Ricostruire un paese distrutto non è facile e bisogna stare anche molto attenti per impedire il ritorno di un regime semi-dittatoriale. Con le ultime elezioni, Macri non ha stravinto, ma ha dimostrato che ha formato una compagine forte e convinta.
EUGENIO SANGREGORIO