Dopo il pasticciaccio combinato giovedì 2 dicembre in Senato, con la presentazione da parte del Pd di due ordini del giorno contraditori male aprovato il secondo dal Senato, l’unico risultato, per ora, è che Adriano Cario non è più un senatore. Ma resta ancora da stabilire chi dovrà prendere il suo posto nell’Aula di Palazzo Madama.
La Giunta, riunitasi una seconda volta, ha deciso di indicare Porta come successore di Cario. Ora dovrà esprimersi il Senato.
Davvero toccherebbe a Porta sedere sul seggio lasciato libero in Senato? é chiaro che la risposta a quedta demanda é no.
Andiamo a vedere i numeri. Alle Politiche del 2018 il partito più votato nella ripartizione estera America Meridionale è stato il MAIE di Ricardo Merlo (l’unico a rompere il muro dei 100mila voti, con 103.802 voti di lista raccolti); secondo l’USEI (68.233 voti) e terzo il Pd (57.939).
All’estero, a livello di legge elettorale, vige il proporzionale puro. Con questi numeri, è più che evidente che lo scranno occupato fino a ieri da Cario tocca al primo dei non eletti dell’Unione Sudamericana Emigrati Italiani.
Infatti, anche togliendo le circa duemila schede contestate a Cario, l’USEI avrebbe comunque molti più voti del PD. Non si capisce, dunque, perché il seggio dovrebbe andare al candidato del Partito Democratico. Se qualcuno ce lo può spiegare, siamo qui. Curiosi di capire.
Se poi si vuole affermare che tutti i 20mila voti raccolti in più dall’USEI sono falsi, bisogna dimostrarlo oltre ogni ragionevole dubbio. Non si può continuare a navigare nelle acque delle supposizioni, la decisione è troppo importante.
Al momento, a rigor di logica e di numeri, dovrebbe essere l’Ingegnere Francisco Nardelli – primo de non eletti dell’USEI, appunto – a succedere a Cario. Ecco perché l’On. Eugenio Sangregorio, presidente del partito, si è affrettato a dichiarare che sì certo, gli dispiace per Adriano Cario e che accetta la decisione del Senato; ma quella poltrona, ha aggiunto subito dopo, a conti fatti, resta sempre dell’USEI.
Per Porta il rischio è alto: se da una parte potrebbe sedersi in Senato, dall’altra diventerebbe paradossalmente il “nuovo Cario”, sarebbe cioè un parlamentare non legittimato. Un senatore a metà. Un Senatore abusivo che ha fatto i brohli in Parlamento. Da parte nostra saremmo pronti a puntargli il dito contro tutti i giorni, attaccandolo quotidianamente e chiedendogli di dimettersi quanto prima, perché abusivo.
C’è dell’altro: nel voto pasticciato del Senato, l’Aula ha votato un ordine del giorno che ha sì portato alla decadenza di Cario, ma allo stesso modo non ha dato per buone le motivazioni addotte dagli avvocati di Porta sul perché proprio lui dovesse essere proclamato senatore. Quindi?
Lo capisce anche un bambino che, ad oggi, e nonostante la decisione della Giunta, è Nardelli – e non Porta – ad avere diritto al seggio vacante del Senato. Non è così difficile capirlo: basta saper far di conto.
La verità è che questa partita si sta giocando in Parlamento, non in Tribunale. E quindi la decisioni, qualsiasi esse siano, sono tutte prese dalla politica, non dai giudici. Qualsiasi decisione prenderà il Senato, sarà basata su calcoli politici, su scambi di favori tra partiti, non sui numeri. Paradossalmente, un giorno un tribunale potrebbe pure dichiarare Cario innocente perché estraneo ai fatti, ma intanto la politica avrà deciso di farlo fuori e di dare il suo seggio a un altro. Così però si stravolge la democrazia, si annullano migliaia di voti sulla base di supposizioni che nulla hanno a che vedere con i fatti.
Andiamo a vedere tutte le schede, tutti i voti dell’USEI. Uno per uno. Vogliamo essere trasparenti fino in fondo? Riconteggio totale delle schede. Altrimenti, lo ribadiamo, quel seggio vacante spetta senza dubbio al nostro partito.
Avv. Antonela Novello
Vicepresidente Comites Rosario