Rosatellum 2.0 o Rosatellum bis, questo il nome della nuova legge elettorale
Rosatellum 2.0 o Rosatellum bis, questo il nome della nuova legge elettorale, e già dal nome "partiamo male" perché si è dato ad una storica riforma costituzionale un nome da “presa in giro”.
Ma questa non è l’unica ed esclusiva ragione per cui "partiamo male", ce n’è una ancor più grave, quella che ci obbliga ad uscire allo scoperto e protestare, ed è che con due emendamenti si è modificata la legge elettorale per gli italiani all’estero. In sintesi per l’ennesima volta, siamo stati considerati cittadini di Serie B.
Il primo emendamento prevede che anche gli italiani residenti in Italia possano candidarsi nella Circoscrizione Estero, precisando però che resta chiusa per gli italiani all’estero la possibilità di candidarsi in un collegio elettorale italiano. Non c’è quindi reciprocità. L’altro emendamento stabilisce che chi vuole candidarsi non deve aver ricoperto incarichi pubblici nel paese di residenza durante i cinque anni anteriori alle elezioni.
Di fronte a questi cambiamenti mi domando: perché un italiano residente in Italia può presentarsi a elezioni in una circoscrizione estera e un iscritto all’AIRE non può essere candidato in Italia, per esempio a Cosenza? L’approvazione di queste modifiche di legge ha per noi un gusto molto amaro poiché ci riconferma che noi italiani all’estero non contiamo per il nostro paese e non siamo rispettati. La mancanza di reciprocità è grave.
Oltre a farci dubitare che la legge approvata sia stata disegnata su misura di qualcuno, i partiti politici tradizionali, non ci sembra giusto che un cittadino italiano residente in Italia possa essere candidato in una circoscrizione estera.
Crediamo che la modifica sia stata introdotta per rendere possibile che alcuni parlamentari, residenti in Italia, possano presentarsi come candidati nelle circoscrizioni estere. Se è vero, è grave, e ci duole la chiara mancanza di reciprocità di diritti tra gli italiani residenti in patria e quelli residenti all’estero, il fatto che continuiamo a contare molto poco per la nostra Italia.
Se sono iscritto all’AIRE non posso essere un candidato in Italia, ma se sono un cittadino italiano residente in Italia, posso essere candidato a Buenos Aires.
Vi pare giusto? A noi dell’USEI no, anche perchè si cambia, direi stravolge la legge Tremaglia, che sanciva e affermava, dopo un secolo di lotte di milioni di italiani all’estero, che chi risiede fuori dall’Italia ha diritto di votare un “candidato residente all’estero”. Non vogliamo polemiche, siamo un partito di proposte, ma su questo aspetto abbiamo l’obbligo di esprimere il nostro fermo NO al Rosatellum 2.0
EUGENIO SANGREGORIO