L’ITALIA DEVE DIMOSTRARE CHI SIAMO: CHIARO MESSAGGIO ALLA MERKEL
Il momento segue delicato per l’UE, lo sappiamo, ma è fondamentale che il governo che sia eletto alle prossime politiche, oltre ad avere un supporto popolare forte, dovrà fare la voce forte con la Germania e la sua cocciuta posizione di nave insegna del continente.
Nessuno può mettere in dubbio che Angela Merkel si sa forte e preparata: è una donna di ferro che, a differenza della Thatcher, si nasconde dietro una figura di dolcezza bonacciona.
Ha preso il timone dell’UE da molti anni ed ha sopravvissuto, con equilibrio e fermezza, a grandi tempeste. Il mondo è cambiato tanto e continua a cambiare costantemente e la Merkel, forse, non è di quei politici che rischiano troppo.
Lo ha dimostrato con l’immigrazione quasi indiscriminata ed una diplomazia abbastanza benevolente.
Il paese che lei rappresenta è sicuramente il più ricco ed equilibrato dell’UE, ma si è arrogato un controllo abbastanza scomodo, forse uno degli argomenti della Gran Bretagna per dire basta con il suo “brexit”.
Abbiamo visto nel passato recente il governo Renzi che, ai moniti della Germania ha risposto con la proposta della flessibilità, visto che l’Italia, dal 2008, non riesce a decollare.
Quella fu una prima timida battaglia vinta che ha dato un po’ di respiro ed ha fatto ottenere i famosi 20 miliardi di Euro dell’UE per curare le ferite. Ma il panorama, ora, aldilà del miglioramento, sta in discesa.
Di nuovo Renzi esige più fermezza a Gentiloni per una risposta secca alla Germania che insiste su un azzeramento del deficit fiscale.
Non si può esigere troppo all’ennesimo Premier NON ELETTO che deve barcamenarsi sul ghiaccio senza pattini e senza cadere. Dall’ottobre del 2011 l’Italia non ha più un Presidente del Consiglio eletto: dopo la caduta, nel 2011 di Silvio Berlusconi, abbiamo avuto Monti, Letta, Renzi e Gentiloni: nessuno è stato scelto dalla gente e questo è grave per una Democrazia che si faccia rispettare.
Angela Merkel è considerata da più della metà dei politici nostrani un’anti-italiana: non crediamo proprio che sia così e sicuramente, se ci sono colpe, sono tutte italiane, perché è facile accusare un terzo per i problemi italiani.
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