La Giunta delle Elezioni e delle Immunità Parlamentari del Senato, dovrà individuare il Senatore che subentrerà al dichiarato decaduto Sen. Adriano Cario nella Circoscrizione Estero – Ripartizione America Meridionale.
Il predetto Senatore Cario – contrariamente alla proposta della giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari di deliberare la convalida dell’elezione – è stato dichiarato decaduto dall’Aula del Senato a seguito di due Ordini del giorno identici, entrambi per la decadenza di Cario, presentati dalla Senatrice Simona Malpezzi, capogruppo del PD al Senato.
Come qualcuno ha scritto, “sul caso cario si è sfiorato il paradosso”: il primo ordine del giorno è stato bocciato con 133 voti contrari, 127 favorevoli e 4 astensioni, mentre il secondo è passato con 132 si, 126 no e 6 astensioni, tanto da indurre nell’immediato il Presidente della Giunta per le Elezioni, Senatore Gasparri, ad affermare che l’aula aveva votato due cose che avevano contenuti differenti e che la Giunta non era in grado di prendere decisioni serie sull’attribuzione del seggio, necessitando un approfondimento in merito.
Riteniamo che, nonostante la dichiarata decadenza del Senatore eletto nelle fila dell’USEI, il seggio rimasto vacante, spetti sempre al Partito USEI.
L’USEI (UNIONE SUDAMERICANA EMIGRATI ITALIANI) nelle elezioni 2018 è stata la seconda forza politica nella ripartizione dell’America Meridionale ottenendo ben 68.233 voti, mentre il PD, terzo classificato, ha ottenuto 57.939 voti, ossia oltre 10.000 in meno!
L’USEI non è in possesso di copie di denunce, verbali o di perizie menzionate nell’esposto del candidato Fabio Porta, ma solo della Relazione della Giunta per le Elezioni comunicata alla Presidenza il 25 novembre scorso, dalla quale è interessante estrarne parte del contenuto e porlo a conoscenza.
In detta Relazione si legge: “…va osservato che le perizie calligrafiche si sono limitate ad una verifica assai circoscritta, peraltro solo a campione, di sole cinque sezioni; specificatamente, hanno esaminato (a campione, appunto) 125 schede della sezione 948, 50 della sezione 974, 50 della sezione 991, 100 della sezione 1007 e 50 della sezione 1040. Si è trattato quindi di verifiche a campione compiute su una ridottissima quantità di schede (per un totale di 375) rispetto alla ben superiore quantità complessiva di schede delle predette cinque sezioni, nonché all’entità complessiva di tutte le cento sezioni del Consolato di Buenos Aires…
Le consulenze caligrafiche riferite ad un così ridotto campione di cinque sezioni sul totale generale delle sezioni non sono e non possono essere considerate rappresentattive di tutte le sezioni elettorali.
Nè a conlusioni diverse si può pervenire, facendosi riferimento alla cosiddetta prova di resistenza sulla quale il candidato Porta si è soffermato nelle ultime note del 30 giuno 2021. Questa prova , infatti, poggia su un presupposto assolutamente fallace, in quanto pretende di applicare a tutte le 32 sezioni menzionate nell’esposto (dando, oltretutto, per scontato – anche se così non è – che esse presetino anomalie tali da rendere illegittime le preferenze accordate al senatore Cario) la percentuale di annullamento dell’86,7%, ovvero del 100%…In questo modo, l’esponente pretende di annullare l’86,7% delle preferenze ottenute dal senatore Cario nelle citate 32 sezioni (paria 15.359), ossia ben 13,316 voti, ritenendo in questo modo di superare la cosiddetta prova di resistenza che così configurata si fonda su un dato percentuale frutto di una consulenza condotta a campione su pochissime sezioni elettorali, ossia su una percentuale assolutamente indimostrata nella sua portata complessiva e generale, oltre che incerta e sicuramente non rappresentativa nè della maggioranza nè della reale situazione delle 32 o più sezioni interessate”.
Ma la cosa che è passata inosservata e che invece bisogna evidenziare con forza, è quanto riportato ancora nella relazione della Giunta delle Elezioni ove si afferma che “…si rende necessaria una valutazione di ordine più complessivo del quadro dei risultati elettorali scaturiti dalla consultazione del 2018 dalla quale si può ricavare che anomalie nelle percentuali elevate di voto non riguardano solo il senatore resistente (Cario) nell’area dell’Argentina, ma lo stesso candidato Porta che ha registrato analoghe, elevate percentuali nell’area del Brasile e cioè il 61,65% del totale dei voti riportati dalla lista Partito Democratico”!
L’art. 66 della Costituzione riserva al Parlamento il compito di accertare la regolarità dell’elezione dei propri componenti e l’Assemblea del Senato con la sua decisione ha ritenuto di godere del pieno potere discrezionale sull’accoglimento o meno della proposta della Giunta e discrezionalmente valutando, ha deciso a maggioranza (per uno dei due simili ordini del giorno a firma della Senatrice del PD Malpezzi) di dare corso alla decadenza del mandato parlamentare del Senatore Cario.
Giova però ricordare che in passato, in casi ancor più importanti, sempre l’Assemblea del Senato ha deciso di non dare corso alla decadenza dal mandato di un senatore in base a valutazioni critiche inerenti lo svolgimento del procedimento penale che lo vedeva coinvolto, sul predominante argomento della presenza del fumus persecutionis.
Come è stato detto da molti, l’attuale disciplina dell’art. 66 Cost. non costituisce un presidio sufficiente ad evitare decisioni del Parlamento che, oltre ad essere discutibili nel merito, sembrano stridere con il principio di legalità, con la riserva di legge di cui all’art. 65 e con la garanzia della tutela giurisdizionale dei diritti di cui all’art. 24.
L’On. Costantino Mortati fu facile profeta quando nel corso dei lavori costituendi propose senza successo di affidare la competenza sulla verifica delle elezioni ad un organo misto, che sarebbe stato composta da parlamentari e da magistrati.
Il giudizio sulla decadenza del Senatore Cario è stato solo un giudizio politico, così come lo sarà per l’assegnazione del seggio vacante.
L’USEI condivide la menzionata Relazione della Giunta per le Elezioni, facendo proprie le motivazioni che l’hanno portata a disattendere il ricorso del candidato Fabio Porta e rivendica con tutte le sue forze l’attribuzione del seggio con la nomina del primo dei non eletti nella lista USEI che corrisponde al candidato Francesco Nardelli.
Indipendentemente dalle schede in contestazione, il partito USEI rimane di gran lunga il Partito più votato rispetto al PD con oltre 10.000 voti di scarto.
Perciò la pretesa del PD di rivendicare il seggio per il proprio candidato Porta basato su un giudizio prognostico, determinerebbe, questo si, un vero e proprio “broglio politico” in contrasto con la legge elettorale e con la volontà espressa dagli elettori in Sud America di votare il Partito USEI.
Il Segretario Avv. Vincenzo Carrozzino Il Presidente On. Eugenio Sangregorio