C’è un video che ti allarga il cuore, benché sia stato girato in un luogo assai poco natalizio: Montecitorio. Il protagonista è il deputato più anziano della Camera. Si chiama Eugenio Sangregorio, viene dall’Argentina e all’anagrafe dichiara ottant’anni, ben mascherati dal colore intenso di una capigliatura frutto di madre natura o di madre tintura. Il video immortala il primo discorso in aula della sua vita. Sangregorio vi appare completamente sopraffatto dall’emozione. Farfuglia, si interrompe, si mangia le parole, la salivazione azzerata come Fantozzi. Poi chiede scusa con un sorriso per il nervosismo da esordiente, prendendosi l’applauso di incoraggiamento dei colleghi insolitamente magnanimi, mentre un commesso si materializza al suo fianco per porgergli un bicchiere d’acqua e aiutarlo a non soffocare. La scena, straziante, sembra confermare l’opinione che il Palazzo sia precipitato nelle mani di una compagnia di dilettanti allo sbaraglio. Eppure, in questa politica dominata dai tronisti, mette tenerezza scoprire che esiste ancora chi si emoziona nel prendere la parola in un luogo laicamente sacro che nessuno rispetta più, a cominciare da coloro che lo abitano. Il balbettio del deputato italo-argentino è l’omaggio più sorprendente che le istituzioni abbiano ricevuto negli ultimi tempi. Magari ogni tanto si emozionassero anche Salvini e Di Maio.