La mia posizione è in favore del NO e per vari motivi:
1) per quanto riguarda il risparmio sulle spese dello Stato c’è da considerare che la riduzione del numero dei parlamentari comporterebbe un risparmio pari ad un caffè per ogni italiano per ogni anno, ossia insignificante.
2) storicamente, quando l’Assemblea costituente nel 1947 stabilì tale numero di parlamentari, lo fece sulla base della rappresentanza per gli abitanti di ogni singola regione Italiana. Con la riforma Tremaglia venne aggiunta la rappresentanza anche per gli italiani residenti all’estero. Se si confermasse il referendum attuale verrebbe ridotto inconsistentemente il numero dei rappresentanti per gli oltre 4.500.000 di cittadini italiani residenti all’estero e nello stesso tempo non si sa come verrebbero ridotti i rappresentanti per ogni singola regione italiana. Le regioni stesse verrebbero un conflitto tra loro e, fatto peggiore, si ridurrebbe la rappresentanza partitica, annullando di fatto la partecipazione democratica per tutti mi cittadini, che si vedrebbero costretti a votare solo per pochi grandi partiti.