Non è la prima volta che parliamo dell’emergenza immigrazione in Italia, ciò che significa per il popolo, per la società, per l’economia.
Non è la prima volta che parliamo dell’emergenza immigrazione in Italia, ciò che significa per il popolo, per la società, per l’economia.
Ma, in questo articolo, vi vogliamo informare cosa fa lo Stato italiano per questo fenomeno.
Quando parte un gommone o un’imbarcazione clandestina da qualsiasi paese dell’Africa o dell’Asia, portando indocumentati per sbarcare su territorio italiano, la nostra Marina Militare li accoglie e garantisce a tutti loro un soggiorno breve e non impegnativo presso le strutture detentive dello Stato. L’azione parte da quando l’imbarcazione entra in acque territoriali italiane. È qui che scatta la seguente operazione:
· I clandestini saranno salvati e prelevati dalle imbarcazioni della Marina Militare Italiana che li porta sulla terra ferma.
· Saranno curati e accolti in una struttura appositamente creata come Centri di Accoglienza.
· Distribuiti in piccoli gruppi in strutture alberghiere dislocate e contrattate dallo Stato.
· I clandestini avranno un servizio “all inclusive” che costa allo Stato (ossia al contribuente italiano) la somma di 30 Euro più IVA al giorno, soltanto per l’accoglienza, per un minimo di 1000 Euro al mese.
· Inoltre, ogni indocumentato riceve dal contribuente italiano, una ricarica telefonica di 15 euro al mese più un bonus di 10 Euro al giorno per le denominate “piccole spese”.
· Ogni clandestino ha la libertà di allontanarsi dai centri di accoglienza quando voglia, senza ragione alcuna.
· Avrà quindi la possibilità di entrare clandestinamente nella società italiana senza essere perseguitato o di emigrare in un altri paese UE.
· Ciò significa che ogni clandestino che sbarca in Italia costa quasi 1.500 Euro al mese allo Stato Italiano
Se a voi pare che, ogni contribuente italiano che sta lottando per arrivare a fine mese per sfamare figli o coniugi, debba pagare centinaia di milioni di Euro all’anno per mantenere persone che non sono italiane, che non sappiamo quanto possono contribuire allo sviluppo della nostra società e che non hanno nulla, fatecelo sapere e saremmo lieti e in grado di rispondere alle vostre domande.
Ovviamente, l’USEI, un partito creato e basato sulla solidarietà, non ha nessuna intenzione di portare avanti un discorso xenofobo contro ciò che molti considerano una catastrofica invasione di extra comunitari clandestini in tutta l’Europa. Sono persone di popoli che fuggono da situazioni drammatiche, da famiglie divise dall’odio, colpite dall’odio etnico e la morte. Ma, quando il fenomeno diventa continentale, torniamo sul fatto che, l’arrivo di clandestini in Italia, non è un problema italiano, ma un problema europeo. Su questo fronte Bruxelles ancora non fa nulla e questo ci preoccupa di molto.
Siamo d’accordo quindi a trovare margini legali appropriati per arginare il fenomeno, con l’aiuto della Commissione Europea, con fondi dell’UE perché non è giusto che milioni di italiani debbano difendere la sopravvivenza di milioni di stranieri. L’USEI si batterà per una batteria di leggi giuste e umanitarie che diano, prima di tutto, soluzioni concrete e durature agli stessi indocumentati, ma che contempli i trattati internazionali sanciti e siglati nelle Nazioni Unite. Una cosa essere solidali, un’altra, essere vittime, da soli, di una situazione insostenibile. Abbiamo visto, negli ultimi giorni, come è scattata anche una crisi diplomatica con l’Austria che ha piazzato blindati sulla propria frontiera con l’Italia per evitare il passaggio di indocumentati su territorio austriaco. Fino a quando potrà resistere la società italiana? Se continua così……è l’Italia che sbaglia!
EUGENIO SANGREGORIO